Fiume nel 1.578.
Reppresentazione grafica di Fiume nel 1.671.
Arrivo dell'imperatore Carlo VI a Fiume nel 1.728.
Aperta, moderna, cosmopolita, Fiume rispetta da sempre le più diverse espressioni ideologiche e di fede.
L’Aquila fiumana, fatta fondere dalle donne di Fiume nello Stabilimento Matteo Skull, adottata come emblema della Città e collocata sulla Torre Civica nel 1906.
Veduta di Fiume realizzata presumibilmente verso il 1659, quando Leopoldo I assegna alla Città lo stemma con l’Aquila bicipite (il secondo in alto da destra). Il mare arriva alle porte del borgo, che appare chiuso da un giro di mura ed accessibile attraverso la Torre Civica.
La torre sarà completamente rifatta nel XVIII secolo, quando si costruirà un nuovo quartiere sul mare, ricavando il Corso sul tracciato delle mura medioevali.
Fiume vista dall’entroterra nel XIX secolo. La ferrovia lambisce la città e presso Scoglietto oltrepassa il fiume Eneo, l’attuale Rječina, in direzione di Sušak. Sulla sinistra si notano le imbarcazioni mercantili nel Canale della Fiumara, oggi denominato “Canal Morto”.
L’Arco Romano, il più antico monumento di Fiume, testimone di duemila anni di storia, si trova nella cosiddetta “città vecchia”, situata tra la Chiesa di San Vito e il Corso e caratterizzata dal pittoresco tessuto urbano medioevale, con stretti vicoli e tortuose stradine.
Mia nonna Domenica Speciari abbitava in "città vecchia".
Una veduta della città con il porto, il golfo del Quarnero e sullo sfondo il Monte Maggiore.
FIUME - Cattedrale di San Vito - 1.904.
FIUME - Vista da Sussak, si vede il ponte che divideva Fiume dalla Croazia - 1.913.
FIUME - Il porto, e a destra parte del palazzo Adria - 1.910.
FIUME - Città vecchia - 1.903.
FIUME - Palazzo Adria - 1.900.
FIUME - S/D - Parte del Palazzo Modello, il nostro teatro Giuseppe Verdi e il mercato - 1.901.
FIUME - Stazione Ferroviaria Centrale - 1.900.
FIUME - Venditore ambulante in molo Adamich - 1.905.
FIUME - Parte del molo lungo - 1.907.
FIUME - Via Machiavelli - 1.905.
FIUME - Il nostro mercato - 1.911.
Ponte pedonale sull’Eneo. Sulla destra l’Hotel Continental di Sušak.
Ponte che divideva l'Italia con la Jugoslávia.
FIUME - Teatro d'opera intitolato a Giuseppe Verdi. Gli Yugoslavi cui pareva poco il nome di Verdi, con immondo pregio, l'hanno dedicato a quell'oscuro maetro di musica quale Giovanni Zaitz, che durante l'occupazione croata del 1.848 era stato per alcuni anni direttore d'orchestra a Fiume e poi se ne era andato a Vienna per concludere la sua ingloriosa carriera a Zagabria. La storia di questo teatro è legata alla vita non solo culturale ma anche civica e politica di Fiume degli ultimi decenni. Oggi à Fiume/Rijeka il teatro a il nome croato di Ivan Zajc. A sinistra si vede una parte dell Palazzo Modello.
FIUME - Il Caffé Grande in piazza Principe Umberto, già piazza Andrassy.
Il Corso con la Torre Civica nel tardo Ottocento. Creato con la grande trasformazione urbanistica della città attuata da Maria Teresa d’Austria nella seconda metà del XVIII secolo, il Corso acquisisce l’aspetto attuale tra il 1850 e il 1930, con l’edificazione di nuovi palazzi in stile storicista, secessionista, futurista e razionalista, che vanno ad affiancarsi alle più antiche costruzioni neoclassiche.
Una veduta del porto di Fiume con i suoi intensi traffici marittimi e commerciali.
Il Corso nel 1906: l’Aquila donata dalle donne fiumane è appena stata ricollocata sulla Torre Civica.
Veduta del Molo Adamich, divenuto Molo San Marco nel 1926, dopo il simbolico dono di un Leone Marciano fatto dalla Città di Venezia alla Città di Fiume.
Muletti fiumani lungo la riva Emanuele Filiberto, attratti dall’intramontabile fascino del mare e delle avventure marinaresche!
FIUME - 1.902 - Il Nuovo Istituto dei Poveri, poi denominato Ricovero Branchetta, tra via Trieste e via Fratelli Branchetta dove Massimo e la sua sorella Aldemira sono stati internati nell 1.948.
FIUME - La chiesa dell S.S. Redentore in giardino pubblico, che i partiggiani comunisti di Tito fecero saltare con la dinamite nel 1.949 io l'ho vista quando era ancora in piedi e poi distrutta, e nel posto hanno o messo un busto di bronzo di Tito. I Fiumani dicevano che i responsabili del fatto hanno avuto una morte tragica.
FIUME - Un particolare del Crocifisso Miracoloso di San Vito.
FIUME - Il Crocifisso Miracoloso di San Vito.
FIUME - La Piazza Regina Elena negli anni 30.
TRIESTE - Mons. Antonio Santin Vescovo di Trieste Benedice la foiba di Bosovizza, alla sua sinistra il Fiumano Don Furio Gauss.
FIUME - Via Machiavelli ai primi ani del' 1.900.
17 novembre dell 1.924. Emanuele Filiberto Duca d'Aosta il giorno della consegna della medaglia d'Oro al valor civile alla città di Fiume.
FIUME - Il centro vottivo di cosala, a sinistra il cimitero.
FIUME - Spettacolo al Teatro Giuseppe Verdi, con l'opera AIDA di Giuseppe Verdi.
Il porto di Fiume nel 1.924, si nota l'arco costruito per l'arrivo del Re nel giorno dell'anessione.
FIUME - Via Ludevico Kossuth, ed il nostro tram al principio dell secolo XX.
Un’officina del cosiddetto “Silurificio Whitehead” situato prima dei Cantieri Navali del Quarnero e del sobborgo di Cantrida.
Gli inventori del siluro: l’ingegnere inglese Robert Whitehead e il capitano fiumano Giovanni Luppis. Il principio del siluro, proposto da Luppis a partire dal 1860, viene sviluppato da Whitehead nel 1866.
FIUME - La prova di un siluro.
Prima Esposizione Industriale a Fiume nel maggio 1899.
4 novembre 1918, il Comitato Nazionale di Fiume esprime i sentimenti della Città nel momento conclusivo della Prima Guerra Mondiale.
FIUME - Fotografia di Gabriele D’Annunzio con dedica a Ferry Ferlan.
Barricate dei Legionari dannunziani nei dintorni di Fiume durante le tragiche giornate del “Natale di Sangue” del 1920.
Distruzione del ponte tra Fiume e Sušak, il 24 dicembre 1920.
FIUME - Ponte ferroviario alla foce dell’Eneo fatto saltare in aria il 24 dicembre 1920.
Cartolina ricordo emessa il 27 gennaio 1924 in occasione dell’annessione di Fiume all’Italia.
Vittorio Emanuele III, Re d’Italia, sbarca a Fiume il 16 marzo 1.924 nell giorno dell'annessione.
Reparti di giovani fascisti e della milizia si apprestano a varcare il confine italo-jugoslavo (Fiume, Piazza Dante, 06/04/1941).
Ufficiali dell’esercito jugoslavo varcano il ponte sull’Eneo, confine italo-jugoslavo di Sussak, per trattare la resa (06/04/1941).
I primi reparti di militari italiani entrano a Sussak, Jugoslavia (11/04/1941).
Distruzione del porto di Fiume ad opera dei tedeschi in ritirata (aprile 1945).
Bombardamenti aerei degli anglo-americani su Fiume (aprile 1945).
Fiume 1944. La gente cerca riparo dai bombardamenti anglo-americani.
FIUME/SUSSAK - Uno dei ponti fatti saltare dai legionare di Gabriele d'Anunzio - 1.920.
FIUME/SUSSAK - Parte della ferrovia fatto saltare dai legionari di Gabriele d'Anunzio - 1.920.
FIUME - I resti del vecchio convento delle Madri Benedittine.
FIUME - Cerimonia in Piazza Dante nel periodo legionario - 1.920.
FIUME - Piazza Dante il giorno della proclamazione della Reggenza del Carnaro - 20-09-1.920.
FIUME - Postazione Legionaria sul colle del fante (Natale di Sangue) - 1.920.
La corazzata FIUME affondata in bataglia nell capo Macapan insieme alle corazzate Pola e Zara.
FIUME - Il bombardamento alleato all'allora Riva Duca degli Abruzzi e al nodo ferroviario Fiumano - 1.944.
FIUME - Gabriele Danunzio in una arenga ai suoi legionari.
Festa popolare a Fiume per l’annessione all’Italia nel 1924.
In "città vecchia" si vede il pallo della cucagna.
Due vedute del nuovo confine italo-jugoslavo definito nel 1924, con il porto di Fiume assegnato all’Italia e il porto “Baross” di Sušak assegnato alla Jugoslavia.
La Chiesa dei Santi Vito e Modesto protettori della Città. L’architettura barocca s’ispira alla chiesa veneziana di Santa Maria della Salute (cittá vecchia).
Il Palazzo della Prefettura, conosciuto dai Fiumani come Palazzo del Governo e residenza di molti governatori e di Gabriele D’Annunzio, danneggiato durante i bombardamenti nel “Natale di Sangue” del 1920. Sotto si vede la via Roma (Nika Doma).
L’edificio già sede dell’Opera Nazionale Balilla, dotata di uffici e di palestre con attrezzature polisportive. In alto il caseggiato di via Buonarroti e in fondo le case Din Don afacciate nell campo Balilla.
FIUME/RIJEKA - Il campo sportivo di Cantrida - 1.950.
FIUME/RIJEKA - Il campo sportivo di Cantrida - 1.950.
Panorama del Porto e della città di Fiume (in fondo si vede il molo lungo) - 1.940.
Il Tempio Votivo dedicato ai concittadini caduti per la Città e per la Patria e meglio noto ai Fiumani come “cripta”.
Veduta del Cimitero di Fiume dove sono sepolti in miei nonni e mio padre Gualtiero Speciari.
Un settore del Cimitero di Fiume proprietà della famiglia Lukovich. Altre aree sono riservate alle differenti confessioni religiose.
Oltre agli interessi musicali, artistici, gastronomici e sportivi, i Fiumani nutrono una particolare passione per la filatelia, come testimonia il 14° Congresso Filatelico Italiano tenutosi a Fiume nel giugno 1927.
L’antica chiesetta dei SS. Cosma e Damiano nella città vecchia.
La piazza del Municipio con la sede del Comune e la Chiesa di San Girolamo.
Sulla Torre Civica l’Aquila compare con una sola testa; quella mancante è stata infatti rimossa dopo il 1918. Si può notare il sottopassaggio che collega il Corso a piazza delle Erbe nella città vecchia.
FIUME - Il monumento sul Molo San Marco con l’iscrizione: “Al fatidico dono della Serenissima esulta il cuore di Fiume, ripalpita d’antichi ricordi il Carnaro di Dante, plaude da tutti i seni sposo fedele l’Adriatico – 2.9.1926”.
Il Molo Lungo, con circa due chilometri di lunghezza, protegge il porto dalle mareggiate.
Il primo grattacielo della città viene innalzato in piazza Regina Elena; a sinistra via Cavour, a destra la salita di via Carducci con il secondo grattacielo cittadino. Dopo l'entrata dei titini a Fiume nel'ultimo piano hanno messo 4 lettere, T-I-T-O (drek).
FIUME - L’imponente Chiesa dei Padri Cappuccini con la caratteristica struttura architettonica a due livelli.
FIUME - La Sinagoga della città incendiata dalle truppe naziste nel 1944.
Io l'ho vista ancora quando usciva il fumo.
Il bivio di Borgomarina, meglio nota come Cantrida. La strada a sinistra scende verso il campo sportivo, quella a destra porta ad Abbazia, a Mattuglie e a Trieste.
Scuola Elementare “Anita Garibaldi” di San Nicolò.
Scuola Elementare “Cesare Battisti” di Torretta.
Il rione di Centocelle distrutto da uno dei frequenti bombardamenti della città nel 1944.
Scuola Elementare di via Manin prima dei bombardamenti - 1.935.
FIUME - La stessa Scuola “Manin” distrutta dai bombardamenti anglo-americani nel febbraio 1945.
FIUME - Il ponte ferroviario sull’Eneo distrutto unitamente ai moli ed alle installazioni portuali - 1.945.
Il Molo Stocco e il Molo San Marco devastati dalle esplosioni nelle aree del porto di Fiume minate dalle truppe naziste in ritirata - 1.945.
La riva Emanuele Filiberto e la riva Cristoforo Colombo coperte di macerie dopo l’esplosione delle mine - 12/1.945.
La riva Emanuele Filiberto e la riva Cristoforo Colombo coperte di macerie dopo l’esplosione delle mine - 12/1.945.
Banchine del porto di Fiume distrutte dalle mine fatte esplodere dalle truppe naziste in ritirata nei giorni 1 - 2 maggio 1945.
Veduta della Riva di Fiume al termine della Seconda Guerra Mondiale.
3 maggio 1945, reparti dell’esercito jugoslavo entrano a Fiume sfilando in città.
Colonna di prigionieri italiani scortati da partigiani jugoslavi lungo la Fiumara. Molti di loro saranno infoibati a Costrena e molto pochi ritorneranno nelle loro case in Itália.
FINE
Sotto l'immagine del teatro dell'opera fiumano Lei ha scritto : „Gli Yugoslavi cui pareva poco il nome di Verdi, con immondo pregio, l'hanno dedicato a quell'oscuro maetro di musica quale Giovanni Zaitz, che durante l'occupazione croata del 1848 era stato per alcuni anni direttore d'orchestra a Fiume e poi se ne era andato a Vienna per concludere la sua ingloriosa carriera a Zagabria“.
RispondiEliminaForse Lei non è neanche cosciente di ciò, ma con queste spropositate parole ha fatto brutta mostra di ignoranza e di mai superato astio. Povero Ivan Zaic! Come dicono i Croati : „Ni kriv Ni duzan!“,cioè, senza colpa, e senza debito, si è preso un inmeritato insulto.
Comprendo benissimo tutti i possibili disagi e ingiustizie che nel primo dopoguerra avrà subito come esule, però le faccio notare che ha proprio sbagliato personagio sul quale scagliarsi, tanto più che „quell'oscuro maestro di musica“, come dice Lei, era un suo rispettabilissimo concittadino e la sua carriera non è stata affatto ingloriosa. È vero, non ha mai raggiunto nel mondo la popolarità di Verdi, però una carriera di tutto rispetto la ha avuta pure lui. Voglio illuminarla : Zajc (Jan Zajitz o anche Giovanni Zaytz) è nato a Fiume nel 1835 da padre Ceco (Boemo) e madre Slovena. Come può constatare, non era di nazionalità croata anche se oggi è ritenuto il più grande compositore croato di tutti i tempi. Non era nemmeno Iugoslavo perché la Iugoslavia allora non esisteva ancora. Era invece, al pari dei suoi antenati fiumani, cittadino austriaco. Ha cominciato a comporre già a dodicianni e nel 1850 si è trasferito a Milano dove ha frequentato gli studi al conservatorio di musica con eccellenti risultati. Nel 1855 gli hanno offerto il posto di secondo direttore d'orchestra alla Scala, al quale ha dovuto rinunciare per la morte improvisa del padre e seguita dopo neanche un mese da quella della madre. Lo stesso anno è stato assunto come professore alla scuola di musica e come direttore dell'orchestra del teatro dell'opera di Fiume, dove è rimasto fino al 1862. Per motivi di salute si e trasferito a Vienna. Li ha fatto il professore al Istituto musicale Polyhymnia dove ha scritto molti brani di grande sucesso. All’inizio del 1870 si è trasferito a Zagabria dove ha ricoperto la carica di direttore dell’orchestra del Teatro Nazionale Croato e di professore di musica, fino al 1908.
Zajc ha scritto 1200 composizioni per orchestra sinfonica, 19 opere, 26 operette, un oratorio, 50 cantate 19 messe, 14 Ave Marie, 200 composizioni per coro e 170 canzoni per assolo. Ai suoi concittadini ha dedicato le seguenti composizioni : il valzer „Die schöne Fiumanerin“ (La bella Fiumana), il valzer „I Musicisti fiumani“, la „Vittoria quadrille“ e per il Corpo di Banda Civico-Fiumana la „Marcia fiumana“ o „Fiumaner Marsche“. Per i suoi meriti in campo musicale è stato insignito del titolo di cavaliere. Infine, la Marina militare del Cile ha scelto come suo inno un motivo dell'opera Nikola Subic-Zrinski, e in Giappone il coro „U boj“ (U boi - Andiamo al combattimento) della stessa opera è il pezzo più amato e eseguito di tutte le melodie operistiche.
Dove invece sono completamente d'accordo con Lei è che ai dirigenti comunisti iugoslavi che hanno ordinato di cambiare titolo al teatro fiumano, per la loro ignoranza e perchè ragionavano alla sua maniera, veramente il nome di Verdi „pareva poco“. Per ragioni di rivincita, si sono prodigati a cancellare i ricordi del ventennio italiano, alla stessa maniera dei fascisti che hanno cercato di cancellare o almeno minimizzare tutto quello che a Fiume ricordava il periodo prima dell'annessione all'Italia. Per fortuna di noi citadini, sia gli uni che gli altri, hanno avuto scarsi risultati. A parte la sfortunata ragione che ha motivato il cambio del titolo del teatro, con tutto il grandissimo rispetto ed amore che nutro per il grandissimo Giuseppe Verdi, mi sembra più che loggico e giusto che il teatro dell'opera fiumano porti il nome di Zajc, nostro illustre concittadino.
RispondiEliminaTanti saluti e buone cose
Cordiali Saluti
EliminaIn risposta al Vostro commento in riguardo del maestro Fiumano Giovanni Zaitz, devo chiarire che io non hò fatto altro che trascrivere il testo pubblicato dalla "Guida Turistica per i Fiumani di ieri e di oggi", perciò scusatemi, ma Lei deve inviare il Vostro commento a chi è di diritto.
Vi auguro buone feste per l´anno che stà per finire.
Un forte abbraccio.
LINK:
http://speciarimassimo.blogspot.com.br/2015/07/in-risposta-ai-lettori.html
Massimo Speciari (Mulo de Torreta).
Ne prendo atto e mi scuso con Lei se la ho mortificata ingiustamente. In futuro però, prima di trascrivere le cose cerchi di informarsi meglio. Seguirò sicuramente il suo consiglio e scrivero alla "Guida Turistica per i Fiumani di ieri e di oggi".
EliminaDeve capire anche noi che siamo rimasti a vivere a Fiume. Siamo un pò stufi di dover subire per cinquant'anni due diverse e contraposte inerpretazioni della storia. La storia di Fiume non è ne croata, ne italiana, ne iugoslava, ne austriaca, ne ungherese, ne comunista, ne fascista. La storia di Fiume è un pò di tutto questo, è una unica storia. Per fortuna, da una quindicina d'anni a questa parte, si sta profilando una nuova generazione di storici locali che ha preso le dovute distanze da tutte le interpretazioni politiche e nazionali e per adesso promettono bene.
Anche io le auguro buone feste e ogni bene nel 2017. Tanti saluti da Fiume
Igor